Figli della Miniera Grande Successo per il Debutto

L’idea venuta a Vincenzo Nanni, figlio di un vecchio minatore, di cercare di radunare le persone che a diverso titolo hanno vissuto a Pestarena o che in ogni modo sono state coinvolte nella vita della miniera d’oro, si è dimostrata vincente.

Martedì 2 giugno a Vagna erano presenti un centinaio di persone collegabili alla storia del piccolo paese minerario.
Durante la Santa Messa, concelebrata da Don Lino Romanello, parroco di Vagna e Don Maurizio Midali, parroco di Macugnaga, in suffragio di tutti i minatori e di tutti gli abitanti del paese defunti,
Don Maurizio ha detto: “Pensate che chi lavorava nelle miniere ha visto l’oro brillare? La loro visione era fatta di polvere, sudore e fatica. Una vita di duro sacrificio pagata il più delle volte, con la vita stessa. Uomini robusti piegati da un male subdolo, la silicosi. Trovo bello e giusto che oggi sia loro reso un omaggio che ne perpetui il ricordo”.
Il pomeriggio è poi proseguito presso la sede della Oxilense, associazione sportivo culturale che si occupa di persone diversamente abili.
Qui si è potuto vedere il funzionamento del mulino frantuma pirite aurifera con tutte le relative spiegazioni tecniche e storiche fornite da Angelo Iacchini, 82 anni abitante a Borca ed ex-minatore nelle miniere aurifere di Pestarena. Oltre al mulinetto Angelo ha portato da vedere e spiegato com’erano utilizzati, i binari di legno, lo slittone e la carriola con la ruota in sasso.

 

Angelo Iacchini Ex-minatore e proprietario del mulino frantuma pirite aurifera

 

Passati all’interno, nell’accogliente sala proiezioni, è stata presentata la neonata associazione “Figli della Miniera”.
E’ toccato poi allo studioso e meticoloso ricercatore Alessandro Zanni parlare del volume “L’oro del Rosa” scritto a quattro mani con Riccardo Cerri e edito dal Centro Studi Zeisciu.

 

Una foto del libro “L’oro del Rosa” e di Alessandro Zanni

 

Particolarmente gradita la presenza di Antonietta Mainenti proveniente da Montecchio di Negrar (Verona). “Io – ha detto la signora Mainenti – sono molto legata alle vicende della miniera d’oro di Pestarena. Mio papà è stato minatore e, tornato al paese, ha sempre ricordato quel periodo difficile e faticoso con grande enfasi ed amore. Lui ha sempre festeggiato la sua Santa Barbara, la Santa dei minatori e ha inculcato in noi la sua volontà. Da lì è nato il gruppo “Amici dei minatori di Montecchio” a questo gruppo si è unita l’Associazione Mutilati e Invalidi sul Lavoro della Valpolicella. Grazie alla disponibilità del presidente Giuseppe Adami, assieme portiamo avanti una serie d’iniziative a ricordo della dura vita dei minatori. Sono onorata di essere qui e vi porto i saluti del presidente del Gruppo Minatori, Gianfranco Longo vera forza trainante del nostro gruppo. Mi complimento per la vostra bella iniziativa e speriamo di riuscire ad imbastire una fattiva collaborazione”.
Dal pubblico presente alcuni hanno voluto testimoniare la storia dei loro padri e nonni. Significativo l’intervento della signora Rita Fagherazzi: “Noi abitavamo a Vanzone e mio papà Alfonso lavorava nelle miniere di Pestarena. Colpito da silicosi è stato il primo ad essere riconosciuto malato. Un primato, un triste primato”.

 

Antonietta Mainenti durante il suo discorso/presentazione

 

L’apice della manifestazione è stato raggiunto con la presentazione di una serie di vecchie foto raccolte da Danilo Rolandi e Ugo Medali e con la presentazione del filmato storico prodotto da Dario Caffoni.
C’è poi stato il passaggio di testimone per quanto riguarda l’organizzazione della Festa del Minatore che si tiene, il terzo sabato di luglio, al Lavanchetto. Bartolomeo Bionda, in rappresentanza della disciolta ASCA ha passato la documentazione esistente e i fondi rimasti a Vincenzo Nanni, vicepresidente dei “Figli della Miniera”.
Prossimi appuntamenti con i “Figli della Miniera”, domenica 28 giugno a Pestarena per la festa patronale di San Giovanni Battista.
Sabato 18 luglioFesta del minatore al Lavanchetto in collaborazione con i fratelli Lana di Ceppo Morelli ed il CAI Macugnaga.

Walter Bettoni

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